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Monumenti

Scopri i monumenti da visitare a Bucchianico.

Santuario, Convento, Chiostro e Museo di San Camillo de Lellis

Il convento fu costruito quando viveva ancora Camillo, tra il 1604-1605 da maestranze lombarde. La chiesa, invece, fu edificata subito dopo la morte del Santo. I lavori iniziarono nel 1617 e terminarono nella metà del Seicento. All’interno della chiesa sono da ammirare:

  1. altare maggiore in legno intagliato e dorato del sec. XVII, con colonne tortili;
  2. sull’altare vi è una tela raffigurante la Deposizione, anch’essa del sec. XVII;
  3. nella cappella a sinistra dell’altare maggiore vi è la statua del Santo, presente a Bucchianico sin dal 1655;
  4. sul lato destro vi è la cappella delle reliquie.

Dietro l’altare vi è la sacrestia ove si possono ammirare alcuni affreschi del 1690 che riproducono alcuni miracoli attribuiti a San Camillo e i volti di San Camillo, San Filippo Neri e San Carlo Borromeo.

Nella cripta, piccola e accogliente, vi sono belle vetrate realizzate ad Atri, mosaici eseguiti dalla scuola Vaticana, il simulacro del Santo, la Fiaccola della Carità, benedetta da Papa Giovanni XXIII, e vari ex voto.

Girando a destra, si entra nel museo di San Camillo dove sono raccolti testi, paramenti, reliquie, copie di statue, abiti, attrezzi chirurgici ed altri oggetti relativi al Santo. Qui sono altresì custodite le anfore utilizzate dai vari Enti civili e militari, che ogni anno offrono l’olio per far ardere perennemente la Fiaccola della Carità.

Risalendo le scale, si accede al piccolo chiostro del convento. Qui sono da ammirare:

  • le tele che riproducono le scene salienti della vita di San Camillo;
  • il pozzo costruito miracolosamente da San Camillo;
  • la campana che i bucchianichesi suonano in occasione di temporali.

Casa Natale di San Camillo

A piano terra si trova la stalla dove la mattina del 25 maggio 1550 nacque il Santo. Nel 1712 in un settore di questa si costruì la Cappellina. Sull’altare si conserva un dipinto di Giustino Priore che riproduce Cristo che si stacca dal crocifisso e invita il Santo a proseguire nella creazione del nuovo ordine religioso. Sui lati della cappellina vi sono due grandi dipinti. Nella stalla attigua interessante è il presepe in terracotta e un bel bassorilievo.

Salendo la gradinata esterna si accede in un piccolo loggiato e in ambiente unico, cuore della casa abitata dal Santo insieme al padre Giovanni e alla madre Camilla de Compellis. Nelle stanze superiori vi è un museo con diverse opere d’arte e la fonte battesimale utilizzata per il battesimo del Santo.

Convento dei Francescani, oggi chiesa parrocchiale e uffici comunali

La sua costruzione risale al 1291. Di questa epoca rimangono: la sacrestia con volte a crociera, parte del chiostro, dal quale è possibile vedere il campanile realizzato a metà del XIV secolo.

La chiesa, oggi parrocchia intitolata a San Michele Arcangelo, fu ristrutturata nel XVIII secolo. Nella facciata esterna spiccano il portale a timpano spezzato e l’attenta lavorazione in mattoni di paraste, cornici e timpano curvo. Bella anche la facciata del convento che, sopra un alto basamento, presenta due ordini di finestre con timpani triangolari e cimase curvilinee.

All’interno della chiesa, dopo l’ingresso, vi sono gli altari di Sant’Antonio di Padova dei principi Caracciolo (scuola napoletana XVIII sec.) e l’altare della Madonna dei Sette Dolori della famiglia Monaco-La Valletta. Continuando, si incontra il pergamo e il confessionale di pregevole lavorazione di scuola orsognese (sec. XVIII). Sul pergamo si nota lo stemma comunale.

Sulla parete di fronte vi è la tela che raffigura San Carlo Borromeo (sec. XVIII). La cupola è stata affrescata dal pennese Domiziano Vallarola nel 1774. Eleganti gli stucchi che impreziosiscono la chiesa.

Il chiostro, con ottima acustica, d’estate ospita diversi concerti.

In fondo al chiostro si accede alla interessante Sala dei Banderesi; sul lato sinistro dell’edificio vi sono gli Uffici comunali.

La chiesa, con annesso convento, di S. Chiara

Fu edificata nel 1252 dalle Monache dell’Ordine di San Damiano che lì rimasero sino al 1563. Arrivarono poi i Frati Minori Osservanti che apportarono un rinnovamento architettonico. Nei primi decenni del Nocevento fu acquistato e restaurato da Raffaele Paolucci. Oggi la Chiesa e annesso convento sono gestiti dalle Figlie di San Camillo, un Ordine religioso femminile creato un secolo fa sul carisma di San Camillo: il Gigante della Carità.

Nel chiostro, a planimetria quadrata, con porticato e pozzo centrale, sono presenti affreschi di origine seicentesca, reintegrati da Tommaso Cascella tra il 1932 e il 1937, quando l’intero edificio appartenne a Raffaele Paolucci. Nella chiesa vi è un altare arricchito da tele di Federico Spoltore.

Il pubblico Ridotto

È la costruzione più grande di piazza San Camillo de Lellis. La sua costruzione risale al XIV sec.

Integro è rimasto il piano terra. Nella parte frontale vi è il Coverto lungo, una volta destinato a contenere diverse botteghe di spezierie. Nella parte retrostante vi erano le carceri e il pubblico macello.

Al piano superiore, oggi caserma dei Carabinieri, vi era una grande sala con loggiato, detto “pubblico ridotto” dove si ospitavano riunioni politiche. Qui erano collocate anche la parrocchia intitolata a San Michele Arcangelo e le carceri femminili.

Nel 1812 l’arch. Ambrogio Mammarella provvide a consolidare il porticato, che conservò integre le volte del XIV sec.

Palazzo Corsi e Palazzo Maij-Scoppetta

Edificate tra il XVII e XVIII sec., si presentano con facciate poco aggettanti. In particolare il secondo si caratterizza per la raffinata combinazione di mattoni di due diverse colorazioni. Fu costruito sui resti della chiesa medievale di San Silvestro.

Cappella della famiglia Caracciolo

Sul lato destro del “palazzaccio” si nota una interessante costruzione. Era annessa al Palazzo feudale dei Caracciolo , demolito nel 1972.

Portico di San Silvestro

Apparteneva alla chiesa medievale di San Silvestro e conserva archi ogivali e le volte del XIII-XIV sec. a mattoni “a faccia vista”.

Ruee rellemedievali

Di fronte al portico di San Silvestro e negli spazi attigui sono visibili le stradine medievali con archi di rinforzo ogivali del sec. XIII-XIV sec.

Palazzo Monaco - La Valletta

Edificato nel XVIII sec. possiede un cortile pavimentato con sassi di fiume a “rizzada” al quale si accede da un portale in pietra scolpita a motivo geometrico-floreale.

Chiesa del Purgatorio

Fu riedificata nel 1735 sui resti della chiesa di Santa Maria del Suffragio dai capomastri lombardi Borgonsoli e Cometti. La stuccatura interna fu realizzata nel 1780-1781 dagli artisti Rossi, Carpighi e Chigi. All’interno notevole è la cantoria in legno dipinto del XVIII sec. e di diversi affreschi di Francesco Maria De Benedictis di Guardiagrele (1844-'46). Pregevole il campanile. Nel piano sottostante vi è un’altra chiesa utilizzata come cimitero della Confraternita del Sacro Monte dei morti. La chiesa dal dicembre 2012 ospita il museo perenne dei presepi provenienti dai paesi ove operano i Camilliani.

Corso di sotto

Sulla sinistra si apre un terrazzo dal quale è ben visibile Chieti, sulla destra un caratteristico supportico che conduce a via San Camillo, comunemente chiamata “corso di sotto”

Chiesa di S. Urbano

In fondo al corso vi è la chiesa di S. Urbano, costruita nell’XI sec. e ricostruita fra il 1759 e il 1783 dove originariamente vi era il monastero di Santa Maria Maggiore. Interessante il supportico medievale sul lato sinistro della chiesa. Nell’interno sono conservate le reliquie di Sant’Urbano papa e di Sant’Aldemario abate, deceduto nel 1070. Dal lato destro si entra nella cripta. Qui vi è la Porta Santa che viene aperta il 24 maggio. Una decina di metri più giù vi è la biblioteca comunale.

Chiesetta intitolata a Sant’Antonio

Cento metri dopo la chiesa di Sant’Urbano vi è la chiesetta intitolata a Sant’Antonio. È dell’XI sec e probabilmente era annesso al monastero benedettino. Ha un’aula rettangolare ed un prostilo con una interessante colonna di mattoni scolpita.

Portale gotico

Proseguendo oltre, s’incontra su via Sant’Antonio un portale gotico con capitelli floreali e finestre gotiche. Al termine della strada si arriva a Porta Grande ad arco gotico (XIII–XIV sec.) ben conservato.

Museo dell’olio

Tornando su, dopo la chiesa di Sant’Urbano, si gira a sinistra e si va su via San Camillo. Qui vi sono interessanti edifici ricostruiti su resti medievali, nel XVII, XVIII sec. che ospitano il Museo dell’olio (frantoio del Settecento), un caratteristico ristorante, un supportico, una scuola di musica, i resti di una torre medievale, ecc. Tutti questi locali conservano l’originale architettura e pareti e volte lavorate con “mattoni a vista”.

Calcara

La Calcara. È dove, nei primi anni del Seicento, erano cotti i mattoni per l’edificazione del Convento di San Camillo. Dista circa 5 Km. dal centro ed è situato in un luogo incantevole, con un bel prato attraversato dal fiume Foro, in quel tratto ampio e lento. L’originale fornace è stata trasformata in cappellina. È attrezzato a luogo per pic-nic. Festa: prima domenica di maggio.

Calanchi

I calanchi. In zona Chiaramilla, si estendono per circa 3,5 Km, con pareti di argilla a volte alte più di 100 metri. Nella zona sono presenti case realizzate in terra cruda.

Percorso dell’apostolo San Tommaso

Questo tragitto, che rientra nei Cammini d’Europa, mette Bucchianico in contatto con i luoghi sacri dei più importanti sepolcri degli apostoli (Roma, Gerusalemme, Santiago de Compostela e Ortona). Le tratte più prossime, collegano Bucchianico con la Basilica del Volto Santo di Manoppello e il Duomo di Guardiagrele.

Ultima modifica: mercoledì, 07 giugno 2023

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